Ogni persona transgender porta con sé una storia unica e complessa. Rivolgersi a lei con le parole giuste è un primo, fondamentale segno di rispetto nei suoi confronti. Eppure, ancora oggi si assiste ancora a frequenti imprecisioni, sia nel linguaggio comune sia – cosa ben più grave – in quello giornalistico. Per questo motivo, l’associazione Il mio genere si è proposta fin da subito di lavorare a tappeto sulla divulgazione. Di seguito proponiamo un glossario con i termini fondamentali legati al grande tema della transizione di genere.
Cisgender
Una persona cisgender sente di appartenere al suo sesso biologico.
Coming out
Il coming out è il momento in cui una persona dichiara pubblicamente il proprio orientamento sessuale (eterosessuale o omosessuale) o la propria identità di genere (cisgender o transgender). Viene spesso impropriamente chiamato outing, ma in quest’ultimo caso è qualcun altro a diffondere la notizia.
Disforia di genere
La disforia di genere è una condizione di profondo malessere provata da chi non si riconosce nelle caratteristiche sessuate del proprio corpo o negli atteggiamenti tipici del proprio sesso biologico. Questo concetto è stato introdotto nel DSM-5, il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, sostituendo quello di Disturbo dell’identità di genere che era citato nell’edizione precedente. Non si tratta soltanto di un dettaglio lessicale: prima ci si concentrava quasi esclusivamente sulla percezione del soggetto e sulla sua forte volontà di appartenere al sesso opposto, ora si riserva molta più attenzione al suo disagio psicologico.
Espressione di genere
L’espressione di genere è il modo in cui ci si presenta alla società, allineandosi ai tratti estetici e comportamentali che culturalmente si attribuiscono al genere maschile o femminile. Un uomo cisgender per esempio può sentirsi pienamente a suo agio facendosi crescere la barba, indossando abiti maschili, sviluppando un fisico muscoloso eccetera. Esistono anche persone androgine che, a livello esteriore, non sono identificabili né come uomini né come donne.
FtM
Una persona FtM (female to male) è nata biologicamente come femmina e intraprende la transizione per diventare maschio. Indipendentemente dal fatto che abbia rettificato i dati sui documenti, è bene rivolgersi a lui al maschile e chiamarlo con il nome che ha scelto.
Identità di genere
L’identità di genere è l’intima percezione che ciascuno ha di sé come maschio o femmina. Una persona che ha i caratteri sessuali di un maschio e si identifica come tale è cisgender; se invece si sente donna, è transgender. L’identità di genere non ha nulla a che vedere con l’orientamento sessuale, cioè con le persone dalle quali si è attratti. Per continuare con l’esempio precedente, una persona transgender MtF può essere omosessuale se è attratta dalle femmine, eterosessuale se è attratta dai maschi.
LGBT+
La sigla LGBT è usata fin dagli anni Ottanta per definire le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender. A questo acronimo si sono poi aggiunte le lettere Q (queer) e I (intersessuale); per semplicità è stato quindi usato il simbolo + per includere chi non si identifica nelle prime quattro categorie.
MtF
Una persona MtF (male to female) è nata biologicamente come maschio e intraprende la transizione per diventare femmina. Indipendentemente dal fatto che abbia rettificato i dati sui documenti, è bene rivolgersi a lei al femminile e chiamarla con il nome che ha scelto.
Non binary
Non è detto che le persone sentano chiaramente di appartenere al genere maschile o femminile. Si parla di identità non binaria per riferirsi a chi rifiuta di essere incasellato in una di queste due categorie. Alcune scelgono di intraprendere un percorso di transizione, altre no.
Outing
Fare outing significa rendere pubblico l’orientamento sessuale (eterosessuale o omosessuale) o l’identità di genere (cisgender o transgender) di qualcun altro, senza avere avuto il suo consenso. Spesso capita a politici, star dello spettacolo o altri personaggi noti al grande pubblico.
Ruolo di genere
Il ruolo di genere è costituito dalle norme di comportamento che la cultura attribuisce al genere maschile e a quello femminile.
Transfobia
La transfobia è un senso di intolleranza e repulsione nei confronti delle persone transgender che, a volte, può sfociare in veri e propri episodi di discriminazione e violenza.
Transgender
Una persona transgender non sente di appartenere al sesso che le è stato assegnato alla nascita. Può quindi decidere di intraprendere un percorso di transizione per avvicinarsi a quella che percepisce come la sua identità più autentica. Seguendo il percorso previsto dalla legge, ha diritto di sottoporsi all’intervento chirurgico di riassegnazione sessuale (se lo desidera) e a chiedere la rettifica dei dati anagrafici. Compiuto quest’ultimo passaggio, tutti i documenti (carta d’identità, codice fiscale, patente di guida ecc.) riporteranno il genere e il nome che ha scelto.
Trans non medicalizzato
Una persona transgender non medicalizzata preferisce vivere la sua transizione senza sottoporsi alla terapia ormonale sostitutiva o a interventi chirurgici. Se è MtF è bene rivolgersi a lei al femminile, se è FtM al maschile.
Transizione di genere
La transizione è il percorso con cui una persona arriva a vivere secondo l’identità di genere percepita. Può per esempio assumere la terapia ormonale, vestirsi o comportarsi secondo il genere desiderato, fare coming out in famiglia o al lavoro, sottoporsi all’intervento chirurgico di riassegnazione sessuale, a operazioni di chirurgia plastica o trattamenti estetici, chiedere la rettifica dei dati anagrafici, o altro ancora. Non esiste un iter prestabilito: ciascuno è libero di scegliere in base a ciò che lo fa sentire meglio.
Sesso biologico
Il sesso biologico è costituito dai caratteri fisici e genetici con cui una persona nasce. Può essere maschile, femminile oppure intersessuale; in quest’ultimo caso, i caratteri sessuali non si possono definire esclusivamente come maschili o femminili.
C’è qualche vocabolo che aggiungeresti a quest’elenco? Scrivici: saremo felici di approfondirlo.