Il 30 settembre 2020 segna una data importante per i diritti delle persone transgender in Italia: la data in cui viene sancito il diritto alla terapia ormonale gratuita. Un segnale di civiltà accolto con emozione da associazioni e attivisti, che su questo tema si sono battuti per anni. Insieme all’entusiasmo, però, in queste ultime settimane è circolata anche tanta confusione. Cerchiamo quindi di fare insieme il punto della situazione, per capire chi può accedere ai farmaci e in che modo.
Il valore della terapia ormonale per la transizione di genere
Come ben sanno le persone transgender, la terapia ormonale è un momento chiave del percorso di transizione. Assumere gli ormoni del sesso opposto, infatti, innesca alcuni cambiamenti fisici che aiutano, finalmente, a sentirsi davvero sé stessi. E’ una fase molto delicata, ogni terapia è calibrata sul singolo paziente e va prescritta solo a seguito di accurate valutazioni psicologiche ed endocrinologiche; assolutamente vietato improvvisare o farsi consigliare dagli amici! Altro aspetto cruciale è la costanza: i farmaci vanno assunti per tutta la vita, facendo controlli a intervalli regolari per adeguare il dosaggio.
Cosa prevede la delibera dell’Aifa che rende gratuita la terapia ormonale
Salvo rare eccezioni come la Toscana e l’Emilia-Romagna, fino a poco fa questi farmaci erano prescritti soltanto su ricetta bianca a pagamento. Diventavano così una sorta di tassa perenne, con cifre che in certi casi potevano anche superare i 100 euro al mese. Spazzando via le differenze tra Regioni, l’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) ha emanato una delibera che li inserisce tra i medicinali erogabili a totale carico del Servizio sanitario nazionale.
Andando a leggere con attenzione il testo, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 settembre, si nota però che sono previste alcune condizioni ben precise:
- Le terapie ormonali per persone transgender sono inserite tra i farmaci di fascia H che possono essere distribuiti solo dalle farmacie ospedaliere (e non, come accadeva fino a poco fa, dalle comuni farmacie sul territorio).
- Per avere diritto alla terapia gratuita, il paziente deve essere stato visitato da una “equipe multidisciplinare e specialistica dedicata” con una diagnosi di disforia o incongruenza di genere. Non è sufficiente, dunque, la ricetta del suo medico di base o del suo endocrinologo di fiducia.
Anche tu vuoi iniziare una terapia ormonale per la transizione di genere, ma non sai a chi rivolgerti? Hai qualche dubbio da rivolgere a un esperto? Scrivici: ti metteremo in contatto con il professionista più qualificato per rispondere alle tue domande.